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Affitti universitari? Quasi 300 euro per una doppia: molti studenti decidono di fare i pendolari. L'allarme: ''Post Covid difficile, situazione insostenibile''

Un difficile ritorno alla normalità dopo l'emergenza Covid per numerosi studenti universitari. A Trento mancano alloggi e non sempre è garantita la didattica online. Meneghini: ''Abbiamo bisogno di uno spazio di dialogo con le istituzioni per trovare tutti assieme una soluzione. La situazione rischia di peggiorare''
 

Di G.Fin - 13 maggio 2022 - 06:01

TRENTO. C'è chi arriva in treno ogni mattina e corre per andare a lezione e poi nel tardo pomeriggio se ne ritorna a casa. Chi cerca di trovare qualche divano dove dormire alcuni giorni alla settimana e chi, invece, ha gettato la spugna ed ha deciso di fare gli esami da non frequentante.

 

Nei vari dipartimenti dell'Università di Trento è stata riattivata la possibilità delle lezioni in presenza. Terminata l'emergenza del Covid ora, però, se ne presenta un'altra: diversi studenti in questo ritorno alla normalità non hanno più trovato casa a Trento e allo stesso tempo si trovano spesso in difficoltà nel dover seguire in presenza le lezioni.

 

“Mai come in questi mesi – ci spiega Edoardo Meneghini, rappresentante di UNITiN in Opera Universitaria – abbiamo ricevuto così tante segnalazioni di studenti che si trovano in difficoltà perché non riescono a trovare un appartamento dove stare. E' un'emergenza che nelle prossime settimane si farà sempre più sentire. Alcuni hanno potuto seguire ancora le lezioni con la didattica online rimanendo quindi a casa propria, per altri invece è impossibile e non sono pochi i problemi che si devono affrontare”. 
 

 

Tutto questo in un mondo universitario in completa evoluzione. Basta pensare l'aumento degli iscritti avvenuto in questi anni, l'aumento di corsi  e la nuova facoltà di medicina che porterà a Trento altri studenti. “Un aumento che – spiega a ilDolomiti Meneghini – senza un adeguamento dei servizi come gli alloggi, non è più sostenibile e questa situazione sta pesando sul valore complessivo dato alla nostra Università che fatica a mantenere livelli standard europei”. 

 

GLI AFFITTI 
Il problema non è certamente nuovo. Lo si trovava prima della pandemia e ora, che l'emergenza è passata, si è ulteriormente inasprito. Chi decide di venire a studiare a Trento fatica a trovare un posto letto. Non solo per quelli messi in campo dall'Opera Universitaria ma anche quelli nel mercato privato profondamente cambiato dal Covid.

Tanti studenti durante i due anni di pandemia e lockdown alternati sono tornati a casa. Molti proprietari degli appartamenti hanno quindi deciso di affittare gli spazi a famiglie con contratti quadriennali. Ecco allora che le stanze che un tempo erano occupate da studenti ora ospitano famiglie e, accanto a questi, molti proprietari hanno sfruttato il bonus 110% per ristrutturare. Un insieme di situazioni che hanno portato ad una drastica riduzione di posti per gli studenti che si trovano sempre più spesso a fare una vita da pendolari anche arrivando da lontano. 

“L'Università di Trento – ha spiegato a ilDolomiti Edoardo Giudici, presidente del Consiglio degli Studenti e rappresentante UNITiN – ha in totale circa 17 mila studenti e si prevede di arrivare in pochi anni a 20 mila. Il problema degli affitti è molto pesante perché non c'è più posto. E questa situazione si riflette anche in un aumento dei canoni diventati in alcuni casi insostenibili”. 

 

In internet e sulle bacheche  della città non mancano gli annunci di chi ha posti letto liberi. Si va dalle 270 – 300 euro spese escluse per una doppia ai 340 – 360 per una singola spese esclude. Ma i prezzi possono arrivare anche a livelli ben più alti.

 

“Gli affitti sono aumentati enormemente negli ultimi anni anche perché c'è poca concorrenza. Ma soprattutto – spiega Giudici – dobbiamo considerare l'aumento delle bollette e delle altre spese che per uno studente pesano enormemente”.

Opera Universitaria e Provincia nelle scorse settimane hanno presentato come obiettivo quello di raddoppiare il numero di posti alloggio disponibili per le studentesse e gli studenti universitari. Un aumento finanziato anche in parte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Nulla, però, può essere fatto dall'oggi al domani e i problemi che gli studenti si trovano difronte rimangono . 

 

“Come studenti – spiegano i rappresentanti – sentiamo l'urgenza di uno spazio di dialogo con le istituzioni per trovare una soluzione tutti assieme. A rischio ci sono gli standard dell'intera Università”.

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